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IL LUOGO DOVE STACCARE LA SPINA AD UN’ORA DA MILANO: L’ISOLINO VIRGINIA

PREMESSA

Nella frenesia della vita di tutti i giorni, si arriva al weekend con un grande desiderio di cercare luoghi poco rumorosi, dove il verde la faccia da padrone e, dove, cosa più importante, riuscire a staccare davvero la spina per qualche ora. 

Questo posto di cui vi parlerò a breve era in cima alla nostra lista da molto tempo ma non eravamo riusciti ad organizzare ed abbiamo sempre rimandato. Finalmente ci siamo decisi e, complice le bellissime temperature di queste giornate settembrine, siamo partiti da Milano per dirigerci a visitare quest’isola. 

È un posticino piccolino e per visitarlo vi basterà una mattinata o un pomeriggio e potreste decidere anche di abbinare la visita ad un’altra località bellissima di cui vi abbiamo parlato nel blog come ad esempio Angera oppure Santa Maria del Monte.

COSA VEDERE A L’ISOLINO VIRGINIA

Questa isoletta si trova nella parte occidentale del Lago di Varese ed è collegata con un servizio di navette dell’acqua che partono dal pontile del paesino di Biandronno. E’ un modo molto carino di coinvolgere i bimbi perchè, nonostante il tratto di navigazione sia brevissimo (pochi minuti), è molto bello percorrere questo tratto con il battello. 

Il costo (andata e ritorno) è di 5 euro ad adulto, mentre i bimbi al di sotto dei 6 anni non pagano. Vi è l’opzione di fare il biglietto cumulativo family al costo di 13 euro. 

Appena arrivati, si viene invasi dal silenzio. Non si sente nulla se non le ochette che sono i guardiani dell’isola e ti guardano di soppiatto con i loro occhietti quasi come se noi, umani, le stessimo disturbando ed invadendo il loro territorio. 

L’Isolino è piccolissimo e si gira davvero in pochi minuti ma quello che ci ha colpito è che ci sono sedie ovunque, quasi a ricordarci che il potere della bellezza è nelle piccole cose e, tutti noi, sempre così di corsa tralasciamo tutto per correre e non fermarci mai. Sedetevi a rilassarvi e ad ascoltare i suoni della natura. 

Quelle sedie posizionate lì sono un monito a fermarci, a staccare completamente la spina, ad apprezzare tutto il bello che abbiamo intorno. 

I nostri bimbi sono rimasti contenti quando hanno visto le ochette (le chiamo così ma in realtà due erano alte quasi quanto Elia!) ed anche un gallo e tante galline, alcune libere nei cespugli. 

Molto bella è la fioritura dei fiori di loto, posto perfetto per scattare una miriade di foto. Questa è la stagione perfetta per vederle perchè, occorre una precisazione: l’Isolino non è sempre visitabile perchè per una parte dell’anno rimane chiuso.

Dal 2012 questo luogo è entrato a fare parte dei siti tutelati dall’Unesco e fa parte del 111 siti dell’arco alpino fondamentali per la preistoria Europea. Si è cercato in questo modo di tutelare il più antico sito palafitticolo preistorico dell’arco alpino che è tra i pochi ad essere stato abitato in soluzione di continuità dall’uomo dalla fine del VI millennio a.C. al X secolo a.C.. 

Ciò è avvenuto anche attraverso la collaborazione con il Centro Statale delle zone umide e di archeologia subacquea di Hemmenhofen-Lago di Costanza in Germania. 

A tal fine, vi suggeriamo di leggere la nostra visita in un altro splendido sito archeologico adagiato sulle sponde del Lago di Costanza che merita la vostra attenzione perchè di una bellezza senza tempo.

Le prime tracce della presenza dell’uomo sono datate al 5200 a.C. con informazioni della presenza dell’uomo fino a circa il 900 a.C. Sono stati effettuati anche interventi di archeologia subacquea che hanno portato alla luce numerosi reperti. Ciò ha permesso di ricostruire la vita dell’abitato di questo Isolino. 

Nel 1865 (due anni dopo la scoperta della presenza delle palafitte) l’Isolino fu venduto al Marchese Andrea Ponti, il quale, ne divenne proprietario nel momento di maggior fervore delle ricerche e fu lui a sovvenzionare tutta una serie di scavi che furono affidati ad importanti studiosi.

Il nome “Isolino Virginia” si deve alla moglie del Marchese Ponti che si chiamava Virginia Pigna. Difatti, il 26 settembre 1878, durante la VII Riunione Scientifica della Società Italiana di Scienze Naturali, gli studiosi arrivati sull’isola resero omaggio al Marchese Andrea Ponti e decisero di chiamare quest’isola con il nome della moglie, Virginia appunto poichè il precedente nome era Isola Camilla. 

Su quest’isola si sono conservati molti materiali organici come semi, carboni, frutti e legni perchè sono rimasti sott’acqua per millenni. 

Da non perdere è il Museo Andrea Ponti che è davvero una gemma perchè è uno dei siti storici a livello europeo dove poter scoprire tantissime informazioni sulla storia di quest’Isolino. Ad aiutarci in questo percorso abbiamo incontrato all’interno del Museo la Dott.ssa Elisa Del Galdo, archeologa, molto preparata che ci ha seguito nella nostra visita. 

Vi segnaliamo che per accedere all’interno del Museo è necessario essere in possesso del Green Pass che andrà esibito all’ingresso per accedere nella struttura con conseguente misurazione della temperatura corporea.

Nella prima sala è possibile ascoltare un video con immagini molto belle dell’Isolino la cui voce narrante spiega tutta la storia di questo luogo. 

Successivamente, si sale al piano superiore dove è possibile osservare la ricostruzione di una palafitta e vedere da vicino come l’uomo sia riuscito ad organizzare la sua vita su questo posticino. E’ un modo per stimolare la curiosità dei bimbi e portarli a conoscere un mondo nuovo per loro. 

Siamo arrivati a metà pomeriggio ed in quel momento mentre noi stavamo scendendo dal battello si apprestavano a risalire altre persone che avevano deciso di pranzare al ristorante. 

Eh sì! Ve l’avevo detto che qui c’è proprio tutto, anche un ristorante dove poter mangiare ottime pietanze!

Noi abbiamo chiesto informazioni alle persone che abbiamo incontrato e ci hanno detto che si mangia davvero bene. Oltre ad essere ristorante offre anche servizio di caffetteria ed è possibile fermarsi qualche minuto al tavolo con il lago a fare da cornice (e le mille richieste dei nostri bimbi a fare da sottofondo!).

È una meta che vi suggeriamo di visitare sia per la bellezza del luogo ma anche e, soprattutto, per la storicità del sito. 

Scriveteci se avete necessità di ulteriori informazioni perché saremo ben lieti di aiutarvi.

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