
Costa Siracusana
ON-THE-ROAD LUNGO LA COSTA SIRACUSANA ALLA SCOPERTA DI GEMME NASCOSTE
Durante il nostro soggiorno in Sicilia, dopo aver visitato Siracusa e l’isola di Ortigia, abbiamo deciso di dedicarci alla visita della costa siracusana perché avevamo visto delle foto di posti bellissimi ed a misura di bimbi. Il periodo dell’anno ci ha permesso di trovare il venerdì pomeriggio, per il giorno dopo, una macchina a noleggio e, diversamente da altre occasioni, non dovendo portare con noi tutto il bagaglio al nostro seguito per la vacanza abbiamo avuto anche più facilità a trovare un modello di automobile per noi.
tips di viaggio
Sono luoghi molto affollati in alta stagione ed il nostro suggerimento è visitarli in questo periodo dell’anno (maggio-giugno o settembre) perché l’affluenza è minore e la visita può essere molto più tranquilla.
Il sabato mattina ci siamo recati all’autonoleggio che si trova all’inizio dell’isola di Ortigia (Avis noleggio, Via dei Mille, 9) e da lì ci siamo diretti in direzione Capo Passero che è il punto più meridionale della Sicilia.
La strada per arrivare lì da Siracusa è “variegata”: usciti da Siracusa, abbiamo preso l’autostrada che porta verso sud fino a Noto dove inizia una strada provinciale che nel suo percorso lambisce la famosa Riserva Naturale di Vendicari, costeggia l’abitato di Pachino e, tra terreni agricoli dove si coltivano oltre al celebre pomodoro, tanta frutta e verdura che puoi acquistare a “chilometro zero” direttamente dai produttori, si arriva fino all’area di parcheggio dell’Isola della Correnti (area sterrata a pagamento con tariffa unica valida per l’intera giornata), oltre che fare dei veri e propri pasti a base dei prodotti venduti direttamente dagli agricoltori del posto.
E’ stato bellissimo vedere questa zona perché abbiamo visto dal vivo i prodotti che arrivano sulla nostra tavola come, ad esempio, il pomodoro di Pachino: distese di piante di pomodoro a perdita d’occhio con possibilità di acquistarli direttamente da chi li coltiva e possibilità di fermarsi ad assaporare succose fette di anguria.
Una volta arrivati sulla punta troverete un lido attrezzato dove potete fermarvi sia per una sosta al bar che per una giornata in spiaggia noleggiando sdraio e ombrelloni il cui gestore Cristiano è una persona alla mano e molto gentile.
Il mare è cristallino ed ha un colore indescrivibile: i nostri bimbi hanno fatto il bagnetto e si sono divertiti moltissimo. Da lì, qualsiasi sia la vostra scelta potete proseguire a piedi lungo la spiaggia rocciosa fino alla punta estrema ed anche oltre (infatti l’isola della Correnti, letteralmente di fronte a due passi dalla punta dell’isola siciliana è raggiungibile a piedi salvo i casi di mare mosso). Arrivare a piedi è molto suggestivo ed è una “traversata” molto semplice.
tips di viaggio
Munitevi di scarpe di gomma per camminare nell’acqua e raggiungere l’isolotto.
La bellezza di questo posto è che è un luogo isolato: devi venirci appositamente e quando noi lo abbiamo visitato c’erano pochissime persone. Il Capo è il punto di incontro del Mar Jonio con il Mar Mediterraneo, in realtà, con quel pezzo del Mar Mediterraneo conosciuto come Canale di Sicilia ed è assai suggestivo perché si nota subito la differenza tra i due rami di mare: solitamente il Mar Jonio si presenta più mosso del Mar Mediterraneo e le rispettive correnti qui si scontrano creando anche suggestive increspature. Molto bella è la targa che indica dove ci si trova e ci si sente come in un posto fantastico in mezzo a due mari.
Noi abbiamo deciso di fermarci qui per alcune ore approfittando sia della temperatura ancora gradevole di una mattina di inizio giugno, sia perché causa COVID, la stagione per lo stabilimento balneare era ancora all’inizio e non c’era molto affollamento. E’ stata una vacanza speciale perché abbiamo capito che il piccolo Tobia era oramai stufo di pappette e brodini “da piccolo” ed “a gran voce” ci ha fatto capire che voleva mangiare il cibo dei grandi come tutti noi. Difatti, la sua prima pietanza “da grande” è stato un tipo di pasta siciliano “le busiate al pomodoro di Pachino”.
Verso ora di pranzo abbiamo lasciato Capo Passero e ci siamo spostati nel villaggio di Marzamemi (più precisamente nella frazione marinara di Marzamemi, che appartiene al comune di Pachino).
Questa frazione ha una storia antichissima grazie alla posizione geografica ed alla sua tonnara, la cui origine risale a 400 anni fa circa durante il periodo di dominazione spagnola dell’isola. Questa attività ha garantito la prosperità del villaggio fino a quando l’edificio è rimasto in funzione fino alla metà del secolo scorso.
Oggi il paesino è una bella meta turistica dove poter trascorrere una mezza giornata a spasso per le vie del piccolo centro, tra i negozietti sorti attorno alla piazzetta principale o nelle stradine, oppure ci si può spingere fino alla spiaggia. Noi abbiamo avuto modo di visitarlo all’inizio della stagione turistica e non abbiamo trovato molta gente ma immaginiamo che nel periodo estivo il centro sarà molto affollato e potrebbe diventare difficile camminare anche a causa del caldo torrido.
Questo borgo è uno spettacolo a cielo aperto: è meraviglioso vedere cosa possa fare la creatività delle persone: fiori di ogni tipo racchiusi in contenitori colorati, giare giganti dipinte e sedie colorate dei colori del mare.
Ci siamo fermati qui per il nostro pranzo e c’è solo l’imbarazzo della scelta: noi abbiamo scelto la cornice della piazzetta del paese per fermarci a mangiare in uno dei ristoranti che si affacciano qui e, come per tutta la vacanza la nostra scelta è caduta su piatti a base di pesce.
Una volta terminata la visita del paesino, nel pomeriggio ci siamo recati verso Avola, saltando intenzionalmente, considerato il tempo a nostra disposizione, la Riserva di Vendicari, perché, complice la mattinata intensa i nostri piccoli sono crollati assonnati appena risaliti in auto.
Per arrivare ad Avola ci siamo diretti lungo la strada provinciale e volevamo andare verso il Museo della Mandorla qui presente, ma purtroppo il sabato e la domenica il museo è chiuso al pubblico (ci è spiaciuto molto non poterlo visitare con nostra nota di disappunto). Da lì abbiamo fatto un’ultima deviazione prima di ritornare a Siracusa, inerpicandoci per i monti verso Avola Antica distrutta a seguito del terremoto avvenuto nel 1693.
È affascinante vedere il panorama della costa su cui Avola si affaccia a patto di non soffrire di vertigini per lo strapiombo: lungo la strada potrete fermarvi da qualche parte per scattare delle foto panoramiche molto interessanti e belle.
tips di viaggio
Guidate molto lentamente perché la strada è piena di tornanti ed evitate di dare da bere eccessivi liquidi ai piccoli.
Dopo questa tappa fotografica siamo tornati a Siracusa dove siamo arrivati in poco più di mezz’ora per poterci concedere l’ultima serata siciliana prima del nostro rientro a Milano.
Venite a visitare le bellezze che offre la costa siracusana perché ci sono dei luoghi che meritano e sono ricchi di storia e di fascino.
Ci auguriamo che la descrizione di questi luoghi vi abbia incuriosito per l’organizzazione dei vostri futuri viaggi.
Scriveteci se avete bisogno di ulteriori informazioni o curiosità.