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MAGICA ANDALUSIA ON-THE-ROAD CON BIMBI

Quando abbiamo organizzato la nostra vacanza in Andalusia, mai avremmo pensato che sarebbe stata l’ultima vacanza itinerante da lì a diverso tempo e che una pandemia mondiale avrebbe travolto le nostre vite. Ancora oggi, in primavera inoltrata del 2021, non sappiamo con certezza se quest’estate potremmo riprendere a fare una vacanza come quella che stiamo per raccontarvi.

Quando abbiamo deciso di andare in Spagna cercavamo per il periodo natalizio una destinazione che ci permettesse di avere qualche giorno di tempo più mite rispetto al freddo ed uggioso clima invernale. Complice il fatto che nella pancia di mamma Linda ci fosse il piccolo Tobia sentivamo l’esigenza di riscaldarci al sole. 

La Spagna è sicuramente una meta ideale sia per il clima che per la vicinanza all’Italia per chi non intende affrontare per pochi giorni di ferie un lungo tragitto in aereo, treno o macchina.  Abbiamo prima di tutto identificato quali città intendevamo visitare in relazione al tempo che avevamo a disposizione per questo viaggio e la nostra scelta è caduta su Siviglia, Cordova, Granada e Malaga. In secondo luogo, abbiamo individuato la soluzione di voli più confacente alle nostre necessità, oltre ad una autovettura che potesse fare al caso nostro. 

Il giorno della nostra partenza era il sabato prima di Natale e l’aeroporto di Malpensa era stato preso d’assalto da molti vacanzieri intenzionati ad andare via da Milano per il periodo natalizio ed il terminal 2 di Malpensa era frenetico.
Visto il periodo è sempre opportuno arrivare in aeroporto con un congruo anticipo sull’ora di partenza così da poter sbrigare tutta la burocrazia con calma ed essere pronti qualora vi siano dei piccoli e naturali contrattempi legati ai piccoli di casa.
Lasciato il bagaglio al check-in e fatti i controlli ai metal detector, ci siamo imbarcati abbastanza velocemente. 

Ogni aeroporto ha delle regole diverse circa l’imbarco delle famiglie con figli piccoli: nello specifico a Milano Malpensa alle famiglie viene data la possibilità di imbarcarsi tra i primi passeggeri così da permettere loro di salire con calma senza il caos  e la ressa dovuta alla salita di tutti i passeggeri della classe Economy (o nel caso delle low cost, i passeggeri senza alcuna priorità). Questo aspetto però può rappresentare per una famiglia un pro ed un contro. 

Per molti può essere preferibile salire a bordo appena possibile, ma potrebbe diventare poi difficile gestire i figli in aereo nell’attesa che tutti i passeggeri siano imbarcati e l’aereo poi possa cominciare a muoversi. 

Per altri è preferibile salire per ultimi lasciando magari che i figli scorazzino in giro ancora un po’ prima di salire a bordo, però poi potrebbe essere difficile trovare spazio per il bagaglio a mano vicino al proprio posto e, specie per i voli medio lunghi, potrebbe poi rivelarsi fastidioso alzarsi durante il volo e cercare il bagaglio in caso di necessità.

Ad ogni buon conto l’inconveniente è sempre in agguato: infatti, una volta imbarcati sull’aereo, quando credevamo di aver superato la fase critica di cui sopra, relativa all’intrattenimento dei figli convinti che l’aereo stesse per partire, la procedura di partenza è stata fermata.

Abbiamo dovuto attendere oltre un’ora poiché c’era un problema all’aeroporto di Malaga ed è quello il momento in cui ogni genitore deve essere pronto ad affrontare l’attesa che potrebbe rivelarsi snervante sia per i piccoli di casa che per i genitori che possono trovarsi disarmati dopo aver provato vari diversivi per intrattenere i bimbi. Nel caso specifico siamo stati fortunati perché è stato sufficiente giocare con Elia, anche con la complicità di hostess, steward e qualche passeggero che ricambiava i sorrisi e stava al gioco.

Ad ogni buon conto, siamo arrivati a destinazione dopo un volo di circa due ore e mezza. Per tutte le mamme in dolce attesa vi suggeriamo alcuni consigli testati da mamma Linda per volare in gravidanza in tutta tranquillità.

Abbiamo recuperato con facilità la macchina presa a noleggio (gli uffici sono tutti all’interno del terminal principale) e ci siamo diretti verso Siviglia dove siamo arrivati quasi ad ora di cena in un hotel prenotato (come tutti gli altri) precedentemente alla nostra partenza dall’Italia. 

Abbiamo scelto un hotel semi periferico, l’Hilton Garden Inn Sevilla che ci ha permesso di essere relativamente comodi al momento dell’arrivo, sia al mattino dopo per poterci recare in macchina verso il centro città da cui saremmo poi ripartiti in direzione Cordoba.

Il centro di Siviglia merita, per chi lo volesse, ben più di una passeggiata di poche ore, ma la nostra è stata una scelta ponderata per poter unire l’interesse a visitare a grandi linee una città in cui intendiamo ritornare in futuro, poter permettere al piccolo di casa una passeggiata evitandogli da un lato di restare troppo tempo in giro e dall’altro di restare in auto per diverso tempo. 

Solo a titolo esemplificativo a Siviglia è possibile visitare il Palazzo Reale, la Cattedrale con la Giralda (il campanile), il quartiere Santa Cruz dietro la Cattedrale solo per citare le zone vicinissime l’una all’altra, oltre ad una passeggiata lungo il fiume, la piazza di Spagna.. ci sarebbe veramente la possibilità di passare le ore se non le giornate intere ma, la nostra scelta è stata quella di concentrarci sul centro (era la domenica prima di Natale ed i negozi erano chiusi) ed abbiamo trovato pochissima gente in giro. 

Dopo un pranzo veloce (almeno la ristorazione era aperta ed abbiamo constatato che c’è una valida scelta per tutte le tasche e tutte le necessità) abbiamo salutato Siviglia e ci siamo diretti verso Cordoba, raggiungibile in auto in due ore di viaggio.

Tenete conto che in Spagna le autostrade, tranne rare eccezioni come la Madrid – Barcellona, sono gratuite, poco trafficate in confronto alla media italiana, ma hanno anche meno servizi (autogrill benzinai) rispetto a quelle nostre.

Al nostro arrivo ci siamo diretti in hotel per scaricare i bagagli e prepararci ad una passeggiata tardo pomeridiana per Cordoba. Qui la nostra scelta è caduta sull’Exe Ciudad de Cordoba.

La città è una splendida raccolta di monumenti di epoca romana, del periodo di dominazione islamica e della riconquista cristiana.

Il centro cittadino per lo più pedonale è molto raccolto e con una passeggiata abbastanza agevole anche se si hanno dei passeggini, si passa vicino a tutte le principali attrazioni della città:

  • la moschea – cattedrale;
  • il Ponte romano, la sua porta e la torre di Calahorra;
  • il quartiere ebraico (la Juderia) con il vicolo la Calleja de Los Flores;
  • l’Alcazar dei re cristiani; 
  • La Sinagoga;

Queste sono alcune delle attrazioni turistiche della città ma la sola moschea-cattedrale rappresenta un unicum nel suo genere che merita una visita.

Nata in origine come chiesa, al momento della conquista musulmana della città prima vide coabitare chiesa e moschea, in seguito venne ricostruita come moschea. L’edificio venne più volte ingrandito fino a diventare nel momento della sua massima grandezza la più grande moschea dell’intero mondo musulmano, per i suoi tempi. Infine, a seguito della reconquista l’edificio in gran parte venne conservato e modificato permettendone la trasformazione in cattedrale. Al suo interno sono perfettamente distinguibili i tre diversi periodi e generi stilistici.

Il ponte romano merita una visita in ogni momento della giornata, ma se vi capita di arrivare dopo il tramonto, l’illuminazione rende incantevole la passeggiata lungo di esso per attraversare il fiume che costeggia la città.

tips di viaggio

Se avete occasione soffermatevi a vedere dal ponte il centro della città che spicca in una posizione leggermente sopraelevata rispetto alle rive del fiume.

Il centro è raccolto e facilmente può essere girato a piedi anche se muniti di un passeggino come nel nostro caso. Ne abbiamo approfittato anche per fare dello shopping per i vari negozietti presenti nella stradine e per cena abbiamo avuto modo di gustare la cucina locale fermandoci in un ristorantino (Casa Pedro Ximénez) in una stradina adiacente la cattedrale – moschea dove anche Elia ha gradito il polpo grigliato.

Al mattino seguente dopo essere ritornati in centro per visitare nel dettaglio l’interno della cattedrale – moschea (la visita merita tra i 30 e i 60 minuti a seconda del vostro specifico interesse ai vari aspetti architettonici ed artistici) ci siamo diretti verso Granada dove siamo arrivati per ora di pranzo.

Arrivati in città, ci siamo diretti subito al nostro hotel per lasciare i bagagli, rinfrescarci e far sfogare il piccolo di casa.

Abbiamo iniziato la visita di Granada andando subito all’Alhambra: si tratta di una autentica cittadella situata sul monte che sovrasta l’attuale centro di Granada ed è un vero e proprio gioiello architettonico e storico che rappresenta la dominazione araba su questi territori.

Arrivati lì in realtà ci siamo limitati ad acquistare per il giorno dopo i biglietti di ingresso che hanno (limitatamente al palazzo Nazaries) un orario di entrata ben preciso che deve essere rispettato (ed eravamo in tempi pre-COVID). 

Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato nella città “moderna” che offre diversi tante possibilità tra cui  la visita della cattedrale e della cappella reale. 

La sera abbiamo optato per la cena all’interno dell’hotel dove pernottavamo così da poter gestire la cena con Elia. Prima di prenotare un qualsiasi albergo è nostra abitudine verificare quali servizi offrano tra cui un ristorante interno che con i bimbi piccoli può essere un valido aiuto per evitare di dover ricercare un posto per la cena. 

Il mattino seguente dopo la colazione ci siamo diretti all’Alhambra con la nostra prenotazione per ritirare i biglietti che ci avrebbero permesso di entrare nel complesso dell’Alhambra.  Armatevi di un po’ di pazienza perché potreste trovare la coda all’ingresso del palazzo Nazaries, pur presentandovi all’orario indicatovi nel biglietto (tutti noi sappiamo quanto i bimbi possano diventare capricciosi a stare fermi a far nulla).  Noi infatti ci siamo presentati 15 minuti prima dell’orario di ingresso e abbiamo trovato in coda ancora diverse persone che avevano prenotato l’ingresso per il turno precedente. Per fortuna era dicembre e non abbiamo avuto problemi “climatici” ma potrebbe diventare difficile in altre stagioni attendere sotto il sole cocente.

Inoltre un altro problema per chi ha i passeggini è dato dal fatto che gli stessi non sono ammessi all’interno di palazzi, devono pertanto essere lasciati in appositi spazi mentre il piccolo di casa o collabora camminando, salendo le scale e girando per gli spazi o rischiate di portarlo in braccio. Noi sul punto siamo stati abbastanza fortunati in quanto siamo riusciti a dosare abbastanza bene le energie di tutti, catturando talvolta l’attenzione del piccolino che quindi ci seguiva camminando qui e là, altre volte prendendolo in braccio se improvvisa sopraggiungeva la noia e la stanchezza.

Per visitare bene l’intero complesso potrebbe servire un tempo che va dalle tre ore all’infinito a seconda di quanto vogliate approfondire la visita di ogni cosa… scherzi a parte, riservatevi una mezza giornata, magari la mattina solitamente più fresca rispetto al pomeriggio, per visitare questo affascinante complesso così da poter permettervi un po’ di relax nel pomeriggio. 

Saremmo rimasti ancora un po’ a visitare l’Alhambra ma dovevamo partire per la nostra destinazione finale: Malaga.

Il nostro arrivo a Malaga è avvenuto il pomeriggio della Vigilia di Natale in un clima tardo primaverile per i nostri standard e abbiamo iniziato la “visita” andando sul lungomare dove abbiamo trovati dei bellissimi parchetti attrezzati per far divertire Elia (situati davanti al porto). Da lì ci siamo inoltrati nel centro storico dove abbiamo passato in rassegna le principali attrazioni turistiche che in quei giorni o erano chiusi del tutto per le Festività natalizie (l’Alcazaba, il castello di Gibralfaro) o avevano orari ridotti (la casa natale di Picasso).

Per quanto le distanze possano essere maggiori rispetto a quelle di città come Granada e Cordoba, abbiamo deciso di non ricorrere all’uso della macchina ma di trascorrere lentamente le ore che ci siamo concessi qui anche perché il nostro hotel era in zona semi-centrale.

Se vi capita di venire in un periodo dell’anno diverso tenete conto quindi che, volendo visitare la varie attrazioni turistiche che sopra abbiamo soltanto accennato la città merita una sosta di 2-3 giorni.

Ma era la Vigilia di Natale ed i siti turistici e la maggior parte dei negozi erano chiusi. Inoltre quasi tutti i ristoranti avrebbero chiuso ad orari anticipati rispetto a quelli standard. Sappiate in tema di ristorazione che, se vi capita di arrivare in molte città spagnole in occasione di festività come queste, dovrete prenotare con anticipo un tavolo e non avrete alcuna scelta sul menu dovendo rispettare la scelta fatta dal ristorante per la cena di Natale. 

Noi abbiamo optato per una cena fai da te andando in un supermercato per prendere qualcosa da asporto che potesse piacere a tutti per due motivi: non eravamo riusciti a prenotare nessun ristorante perché i pochi aperti erano già tutti prenotati. 

Il giorno di Natale ci siamo concessi, oltre ad una nuova passeggiata nel centro storico anche alcune ore in spiaggia perché la temperatura era di circa 26 gradi!

Il tempo era molto gradevole ed è stato curioso sapere che quella che per noi era una temperatura gradevolissima (eravamo in maglietta a maniche corte), per gli abitanti del posto era una giornata freddina (in alcuni bar e in farmacia dove ci siamo fermati per una piccola commissione) le commesse ci vedevano come alieni per il nostro vestiario.. 

Dopotutto considerate che, qualora intendiate venire qui in altre stagioni le temperature estive raggiungono anche i 40 gradi…

Crediamo che questo sia il periodo ideale per visitare l’Andalusia e fare un on-the –road perché le temperature estive sono torride e con i bimbi al seguito potrebbe essere complicato visitare le città.

Ci auguriamo che questo tour vi sia piaciuto e se avete domande o richieste da farci non esitate a scriverci anche sui nostri canali social.

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