Prima della partenza, il nostro più grande timore è stato temere che i nostri bambini di cinque e due anni facessero fatica ad affrontare il percorso.
Ci siamo ricreduti perché le attività sono variegate ed alla portata di tutti, ecco qui cosa fare sull’Etna con i bambini.
Suggerimento. I percorsi sono fattibili in totale autonomia ma affidarsi ad una guida specializzata in percorsi adatti ai bambini può fare la differenza.
La guida che ci ha accompagnati è stata particolarmente attenta alle esigenze dei bambini durante il percorso ed attraverso giochi, aneddoti, curiosità ed esperimenti è riuscita a catturare la loro curiosità. Vi lascio il link dove trovare tutte le informazioni e prenotare la vostra esperienza.
Il punto di partenza è avvenuto nel paese di Milo, paesino noto per aver dato i natali al cantante Franco Battiato.
Mi raccomando prima di partire per l’escursione, fermati a vedere la splendida statua in bronzo a grandezza naturale che omaggia l’artista insieme a Lucio Dalla adagiata nella piazzetta da cui si gode uno splendido panorama su tutta la vallata.
Prima tappa: Grotta dei Ladroni o Grotta delle Nevi
La nostra prima escursione è stata la visita alla Grotta dei Ladroni o Grotta delle Nevi che si trova a quota 1550 metri s.l.m.
Utilizzata come deposito di neve, fu modificata in varie fasi per migliorarne la funzionalità: furono scavati tre pozzi per riempire la cavità di neve.
La cavità ha due facili ingressi, in uno dei quali furono scavati dei gradini nella roccia per facilitare l’accesso mentre il secondo accesso è costituito da uno scivolo scavato in trincea che veniva probabilmente usato all’epoca per farvi accedere i muli per il trasporto della neve.
Nel 1784, durante il suo tour romantico in Italia, J. Houel documentò l’attività e i luoghi nel suo dipinto “La Grotta a la neige”.
Per entrare occorre munirsi di casco con la luce. I bimbi molto piccoli vanno tenuti nella fascia perché gli scalini sono difficoltosi per loro mentre i bimbi più grandi non avranno difficoltà.
Per loro è divertente perché devono indossare il caschetto sulla cui sommità è posta una luce per entrare nella grotta ed ascoltano dalla voce della guida numerose curiosità.
Ecco il motivo della differenza tra un tour in autonomia ed un percorso guidato! Da soli sarebbe difficile scoprire tutte le informazioni che vi racconto a breve.
Sono circa 300 le grotte presenti sull’Etna e tutta l’area è di circa 1190 kmq.
Queste grotte sono state create dalla lava ma l’uomo ha creato un’apertura per ripararsi dal freddo per via della neve.
Queste grotte sono state utilizzate come “neviere” e chi raccoglieva la neve veniva chiamato “nevaiolo” e, con l’avvento del frigorifero, molti di loro sono diventati gelatai.
Muniti del caschetto con la torcia i bimbi sono curiosi di scoprire tante curiosità. Ecco il motivo della differenza tra un tour in autonomia ed un percorso guidato.
Info utile. Vestirsi “a cipolla” è d’obbligo, la temperatura esterna può essere calda mentre nella grotta il freddo è una costante.
Seconda tappa: percorso sul Monte Sartorius
Lasciate le grotte, ci siamo diretti ad affrontare il percorso a piedi sul Monte Sartorius.
Abbiamo attraversato boschi di betulle ed ammirato gli esemplari della Betulla aetnensis, il c.d. “occhio dell’Etna” il cui tronco è inciso da segni che somigliano ad un occhio umano.
Man mano che si sale il paesaggio assume contorni sempre più mitici e camminare su quella che è stata lava è un’emozione unica perché si ha la sensazione di camminare sulla luna.
Seguendo la guida che dispensa consigli, stimola i bambini attraverso aneddoti, curiosità ed esperimenti si arriva alla sommità del cratere.
I bimbi hanno dato vita grazie alla guida alla creazione di un’esplosione vera.
I bimbi seduti a cerchio ad ascoltare le notizie curiose e noi adulti ad ammirare la bellezza di un territorio così particolare.
Mai avremmo immaginato di poter mangiare l’erba che cresce sul vulcano il cui nome è la romice dell’Etna ed ha un sapore particolare, sembra di mangiare un limone.
Consiglio utile. Per chi ha i bimbi piccoli che fanno fatica a camminare per lunghi tratti, suggerisco un marsupio adatto. Nel caso di bimbi fino ad un anno può andare bene la fascia bebè. Più grande è il bimbo più servirà il marsupio adatto.
Il dislivello è fattibile anche se occorre fare delle soste, rifocillarsi di acqua e mangiare qualche snacks.
Info sosta per pranzo. L’Agriturismo Tradizione Siciliana da Leo sorge alle pendici dell’Etna (Via Mareneve KM 2.9, Linguaglossa) e prepara ottima cucina locale tra cui pasta fatta in casa (buonissimi i maccheroni al ferretto) e carne alla brace.
Terza tappa: la big bench!
Anche sull’Etna è possibile sedersi su una panchina gigante, esattamente la n. 200.
Qui i bambini potranno divertirsi a salire ed ammirare il panorama circostante.
Arrivare è molto semplice perché la panchina si trova a pochi metri di distanza dalla strada nel Comune di Linguaglossa.
In Italia ce ne sono moltissime di svariati colori….questa è rossa come la lava dell’Etna!
Quarta tappa: come scoprire l’Etna in modo ecologico
Altra attività cui i bambini hanno partecipato è la passeggiata sul dorso degli asinelli di Etna Donkey Trekking.
Un’attività particolare che entusiasma i bambini e li rende partecipi di un turismo diverso, più lento e, soprattutto, ecologico.
Tutto si svolge in silenzio con in sottofondo Salvo che guida i bambini e gli adulti ad ascoltare di più ed assaporare i momenti di felicità quotidiana.
Per prenotare questa attività vi suggerisco di consultare il sito di Chiara Falsaperla, la nostra guida https://claireinsicily.com/visitare-etna-con-bambini/
Come hai visto, le attività a misura di bimbi sono molteplici ed il divertimento è assicurato….per grandi e piccini.
Stefania
Un weekend davvero indimenticabile! Il clima e persone fantastiche, per noi è stata una bellissima avventura, felice di averla condivisa con voi!
Mamma Linda de’ I The Mamosfamily
Ciao Stefania, un’esperienza unica vissuta insieme che ricorderemo per sempre!